Si è conclusa il 14 febbraio scorso la Consultazione pubblica sulla prima stesura delle linee guida per gli aiuti in materia di Ambiente ed Energia per il periodo 2014-2020, lanciata dalla Commissione Europea
Alleanza per il Clima Italia nella propria risposta ha fortemente sostenuto che gli orientamenti per gli aiuti pubblici non sono in linea con il processo di transizione energetica. Costituiscono altresì una minaccia per la produzione di energia da fonti rinnovabili su piccola scala, in particolare per i progetti energetici comunitari. È necessario considerare i vantaggi che derivano da un sistema energetico più decentrato. La competitività e la sicurezza del rifornimento energetico sono meglio soddisfatte attraverso una maggiore efficienza e una produzione da fonti rinnovabili più decentralizzata. Ciò aumenta la competitività a livello locale, crea posti di lavoro e fornisce una soluzione per garantire la sicurezza delle forniture.
Alcuni Stati membri hanno già criticato pesantemente le linee guida, in quanto considerate troppo restrittive e limitate e perché violano le competenze a livello nazionale in materia di energia. L’Unione europea si è impegnata per una rapida transizione verso le energie rinnovabili e gli Stati membri e la Commissione stanno lavorando insieme per raggiungere l’obiettivo minimo del 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Tuttavia, la prima stesura delle linee guida propone di impedire agli Stati membri di scegliere i meccanismi di sostegno più appropriati e impone invece delle soglie artificiali che stabiliscono quali sistemi possano essere applicati. Tali proposte non possono essere generate attraverso un tipo di legislazione secondaria che si trova esclusivamente nelle mani della Commissione.