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Ecofuturo – Vademecum contro l’inquinamento da polveri sottili

ecofuturoVademecum 10 azioni per le polveri sottili
Le maggiori emissioni da polveri sottili nelle città sono dovute al gasolio in tutte le sue applicazioni e in ordine di grandezza i motori diesel dei camion della nettezza urbana, gli autobus e poi il trasporto privato in tutte le sue forme poi le caldaie del riscaldamento e anche il consumarsi dei pneumatici e degli impianti frenanti.

 

Primo: Andare a piedi e in bici
La più bella risposta in città è andare a piedi, poi certamente andare in bicicletta ma il tributo di sangue dei pedoni e dei ciclisti  è  palese nelle statistiche e nelle cronache, per questo occorre che i soggetti deboli vengano protetti da scelte urbanistiche e di politica dei trasporti coerente.
Ovvero bassa velocità di norma a 30 km/h e al massimo 50 km/h escluso le tangenziali veloci, inoltre piste ciclabili in tutte le forme possibili, aree pedonali/ciclabili (anche il ciclista deve dare la precedenza ai pedoni sempre, utilizzando luci e campanelli e una ragionevole velocità) zone a traffico limitato, strade a protezione rafforzata.

Secondo: Andare elettrici
L’uso dei mezzi elettrici a partire da biciclette, motorini, veicoli senza patente a due posti, auto, furgoni, autobus è la madre di tutte le battaglie e subito le zone a traffico limitato devono essere aperte solo ai mezzi interamente elettrici sempre e con la semplice comunicazione inoltre devono essere autorizzate senza complicazioni, il montaggio di colonnine o prese di ricarica privata e pubblica in ogni dove, con concessione di spazio parcheggio dedicato solo ai veicoli elettrici davanti alla colonnina. La colonnina privata deve essere messa a disposizione di tutti obbligatoriamente, previo accordo oneroso ma regolato da accordo pubblico.
Favorire in ogni modo lo sviluppo della riconversione delle vecchie auto endotermiche con il kit a motore elettrico.

Terzo: Mezzi pubblici e camion privati solo a Bio GNL
La maggior parte delle polveri sottili deriva dai motori pesanti a gasolio, oggi sono in commercio Autobus e Camion a GNL che riducono di oltre il 70% le polveri sottili senza perdere potenza e consentendo autonomie di percorrenza molto importanti.
Sono da tempo in uso anche gli autobus a metano compresso (CNG) occorre un provvedimento del governo centrale che escluda dalle gare di acquisto di nuovi mezzi il motore a gasolio e benzina in maniera definitiva.
I tempi di una simile rivoluzione sarebbero però lunghissimi a causa dei problemi finanziari ma finalmente abbiamo a disposizione tecnologie tutte italiane per la trasformazione dei motori a gasolio in circolazione in motori bi-fuel (metano GNL e gasolio) e per la sostituzione dell’intero motore da gasolio a gas.
Grazie al costo inferiore del metano rispetto al gasolio una riconversione di tutti i motori con questi sistemi si ripaga con il risparmio indotto sul consumo di gasolio. Il gas metano può essere prelevato dalla rete ma la vera svolta è la produzione di biometano liquido rinnovabile dal compostaggio dei rifiuti umidi urbani e dalla filiera del #biogasfattobene che,  in una nuova alleanza città campagna, senza uso di chimica e mantenendo lo stesso livello di produzione food, è in condizione di autoprodurre gran parte del fabbisogno di biometano liquido necessario alla mobilità. (Km percorribili per ettaro).

Quarto ma forse primo: Condividere
Car sharing elettrico, noleggio elettrico per entrare in città e comunque condivisione su ogni uso anche periferico delle automobili. Bike sharing e Bike sharing elettrico. Ridurre l’occupazione di suolo pubblico da autovetture private è fondamentale per restituire l’uso facile e non pericoloso della città agli esseri umani e agli animali. Bla Bla Car e tutte le altre app per muoversi insieme saranno alleati per un futuro in cui la mobilità non sia assolutamente inefficiente dal punto di vista energetico.

Quinto: Asfalti drenanti e senza petrolio
Un asfalto senza bitume e drenante non aumenta la temperatura a terra, ingloba le polveri sottili e le dilava con le piogge, sottraendole al rilancio fatto dai pneumatici che generano deleteri fenomeni di risospensione.
Un asfalto senza petrolio ci aiuta a combattere le isole di calore urbano anche con la variazione di colore, evitando che per la gran parte degli acquazzoni non avvengano fenomeni di allagamento immediato.

Sesto: Riscaldare e raffrescare con la geotermia
Gli impianti di riscaldamento possono essere riconvertiti con le pompe di calore e se ci sono gli spazi per fare sonde (oppure pozzi in aree in eccesso idrico come Milano) la riconversione regina è costituita dallo scambio geotermico. La geotermia a bassa temperatura ci dà sia calore d’inverno che fresco d’estate, combattendo l’isola di calore all’esterno degli edifici, determinata oggi dagli impianti di condizionamento tradizionali.

Settimo: Teleriscaldare e cogenerare
L’uso dei combustibili fossili o bio per il semplice riscaldamento è una bestemmia ecologica e economica. Cogenerazione e trigenerazione devono essere resi obbligatori per tutte le strutture pubbliche e per tutte le istituzioni come banche, ospedali ecc. Occorre una linea finanziaria di prestito che svincoli gli enti pubblici dal patto di stabilità per questa riconversione, capace di portare immediati benefici economici ed infiniti benefici per la lotta alle polveri sottili e agli inquinanti cittadini.

Ottavo: Rinverdire
Il verde in ogni spazio disponibile è un alleato fondamentale per ombreggiare, per assorbire CO2, per riprodurre ossigeno. Il verde va ripiantumato in ogni spazio residuale cittadino, vanno ricoperti tutti i muri di scarso valore come vanno inerbiti tutti i tetti che ne abbiano la giusta conformazione. Il riequilibrio cromatico, l’effetto barriera su rumore ed inquinante oltre alle caratteristiche di Carbon Captur rendono la presenza intensiva in ogni micro o grande spazio urbano una delle strategie basilari per la rinascita ecologica delle città .

Nono: Abbandonare gli equivoci

  • Chiedere gli euro 6 e autorizzare le minicar diesel.
  • Incentivare come trasporto pubblico locale gli autobus scoperti per i tour turistici nei centri storici a gasolio.
  • Consentire ancora l’acquisto di Taxi non elettrici a metano o ibridi.
  • Dare nuove licenze di taxi anche a chi non ha una auto elettrica.
  • Consentire le consegne con mezzi a gasolio nelle zone a traffico limitato………

Decimo: Potenziare i trasporti pubblici
“Last but not least”, potenziare i trasporti pubblici ovviamente senza motorizzazioni a gasolio e renderli flessibili alle esigenze orarie e territoriali. Far girare autobus vuoti è un contributo all’inquinamento e non la sua soluzione. Integrare l’offerta di pubblico trasporto con le offerte dei taxi (solo con i possessori di taxi eco) con i siti di condivisione come Bla Bla Car, My Cicero e le numerose altre esperienze di condivisione di veicoli.

P.S.
Queste azioni non comportano squilibri globali o locali di bilancio, consentono risparmi consistenti in grado di ripagare in tempi relativamente brevi tutti gli investimenti e sono in condizioni di ridurre prima e poi progressivamente portare ai livelli minimi l’inquinamento urbano da polveri sottili e da tutti gli altri inquinanti.
Gran parte delle misure sono immediatamente applicabili e discendono dalla volontà politica dei sindaci, su alcune scelte a costo zero ma semplicemente ordinative basterebbero piccoli provvedimenti nazionali per non far perdere tempo al paese e per creare una uniformità di partenza su cui misurare le politiche virtuose.
Chiediamo alle/agli esponenti parlamentari, ai candidati/e sindaci di sottoscrivere pubblicamente in tutto o in parte le misure proposte che diverranno definitive dopo il confronto del 18 maggio e di dichiararsi disponibili ad un confronto semestrale annuale per verificarne l’effettiva applicazione o le difficoltà di applicazione stessa nonché i risultati ottenuti.

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